17/10/2014 – Corriere della Sera
diRoberto PerroneLa storia di Chichibio è nota: per amore il cuoco faceva arrivare sulla tavola del suo padrone, il banchiere Currado Gianfigliazzi, una gru senza una coscia offerta alla fidanzata. L’avventato chef rischiava di passare dei guai, ma grazie alla sua astuzia salvava posto e ghirba. Ma che c’entra il protagonista di una delle più celebri novelle del Boccaccio con Polignano a mare, effervescente cittadina a 35 chilometri da Bari? «Chichibio era un cuoco e poi ci piace il Boccaccio. Tutto, nel Decamerone, ruota intorno all’amore e al cibo». Non solo nel Decamerone. Giacomo Bianchi, con suo fratello Vito, baresi, hanno aperto l’Osteria di Chichibio nel 2000, dopo altre esperienze nella ristorazione. Sono stato qui in una bella sera d’estate durante «Il Libro Possibile», ormai consolidato come uno dei festival letterari più importanti e affascinanti d’Italia.Polignano è la città di Domenico Modugno. Il monumento dedicato all’uomo di «Volare» è proprio a pochi metri da Chichibio. «Arrivano turisti da ogni paese del mondo per farsi fotografare lì davanti e cantano tutti “Volare, oh, oh”» racconta Giacomo Bianchi.Polignano è anche il paese di Pino Pascali scultore e scenografo, esponente tra i maggiori dell’arte povera e di Peppino Campanella, straordinario artista della luce che crea lampade che sono gioielli. Proprio nella sua terrazza, durante il Libro Possibile 2014, l’osteria di Chichibio ha dato il meglio di sé con alcune serate di cucina indimenticabile. Polignano città d’arte, di cultura, ma anche di cose buone (contemporaneamente al Libro possibile si è svolto il Vino Possibile) come tanti altri luoghi della golosa Puglia.Qui, ovviamente, domina il pesce, «quello che il mare offre». E allora sulle ali della musica, voliamo da Chichibio, ancora frequentatissimo in questa lunga estate pazza. Un tavolo all’aperto, il profumo del mare che ci avvolge con la varietà dei crudi, dai carpacci sfilettati, tutti da pescato locale, ai frutti di mare. I pesci «forti» sono lo scorfano (un must, soprattutto grazie al forno a legna: vedere ricetta) e le triglie. Ogni cosa si trasfomra nella sintesi armonica tra mare e terra: orecchiette di grano arso, cime di rapa con le acciughe, bottarga di tonno e pomodorino fresco; spaghettone di Gragnano con gambero rosso di Gallipoli, pistacchio di Bronte e pomodorino fresco; e poi crostacei: indimenticabile l’aragosta in pinzimonio con le verdure locali. Polignano è anche un set cinematografico tra i più ricercati. Il film di questa cena vincerebbe l’oscar.
