Esplora il significato del termine: Rosso.

Esplora il significato del termine: Rosso.

Red, Red wine cantavano gli UB40 circa un secolo fa, quando eravamo ragazzotti. Riascoltavo quel gran classico del reggae bianco e mi chiedevo come accettare la sfida: usare il vino rosso in miscelazione. Non tanto perché a tutti noi piace il vino rosso. E certo lui, di suo, non ha bisogno di altro.Però, a esplorare, il premiopotrebbe esserericco. Allargare i confini del gusto, è chiaro: vogliamo mettere la gratificazione di inventarsi un sapore originale che prima non c’era? Ma soprattutto, qui si punta dritto al grande tema del pairing, l’abbinamento tra cibi e cocktails. Che, a sentire chi ne capisce, sarà la grande sfida della miscelazione nei prossimi anni. E quella del vino rosso potrebbe essere una delle carte che, se giocata bene, potrà farci vincere la partita.Però è difficile. Però, con tutti quei tannini orgogliosi, ci vuole mano addestrata e palato che distingue. Però anche all’estero, in quei paesi in cui la cultura del vino è giovane e i buoni ristoranti propongono una carta dei cocktail accanto a quella dei vini, il rosso miscelato resta poco diffuso. Più difficile ancora da noi, dove – ovunque si sia nati – ci sono consolidati, e giustificati, costumi di abbinamento.Meglio farsi aiutare. Magari partendo sul facile, con vini freschi che non esagerano in tannini. In Puglia, la benemerita cantina Tormaresca produce, oltre ai sontuosi Torcicoda e ai saporiti Neprica, anche un vino strano, il Fichimori. Lanciato qualche anno fa con la promessa di essere il rosso che si beve freddo. Di frigo, addirittura. Loro, a San Pietro Vernotico, sulla miscelazione stanno lavorando seriamente e mi suggeriscono il Patchanka di Camogli: “Ma sì – spiega Davide Garazzini, il bartender,che con la fidanzata Martina Argilla ha messo a punto le ricette che vedremo – Il Fichimori si presta perché ha un residuo solforoso basso, è facile da bere e ha tannini diversi, abbastanza unici nel loro genere”. Adesso Davide sta lavorando a una bibitona che aggiunge al Fichimori l’Aurum, del cognac, del succo d’arancia e di limone, un po’ di sciroppo di zucchero, top di soda e grattatina di cannella. Anche se non crede negli interi pasti accompagnati da cocktail: “Credo in miscele particolari che accompagnano portate particolari. Il tutto pasto, mi sembra ancora lontano”. Ma ora, diamo per bene, invece, la ricetta delloStrafico1,5 cl di liquore di pesca1,5 cl di Stravecchio Branca6 cl di Fichimoriun cucchiaino di sciroppo di zuccherotop di sodaSi fabbrica il tutto nel bicchiere e si guarnisce con un rametto di menta e uno spicchio di pesca E poi, ecco la ricetta delFichimori meets America3,75 cl di bourbon6 cl di Fichimori1,5 cl di sciroppo d’aceroScorza di aranciaScorza di limoneTop di sodaAnche qui si confeziona nel bicchiere e si guarnisce con qualche fogliolina di menta.Chiudo annotando che il sito di Fichimori è sontuoso e val la pena di passare per un’occhiata anche se siete astemi. Andando a spulciare in giro, ho trovato un’altra ricettina che viene da Masi, azienda arcinota per il suo bell’Amarone. Questo non è proprio un cocktail, più che altro è un’aromatizzazione, i cui autori sono Luca e Marco Braguti. Vale la pena, anche perché il piacere di una bevanda – si sa – non richiede elaborazioni mirabolanti. Per il fascino, basta spesso qualche tocco Recioto on the rocksLa ricetta la fornisco con il copia&incolla2 foglie di basilicoGhiaccio tritato1 amarena sciroppata6 cl di Recioto Masi Angelorum1 scorza d’aranciaIn un calice da vino rosso si mette il basilico, si riempie a metà il bicchiere di ghiaccio, si aggiunge l’amarena e poi il Recioto. La scorza d’arancia si strizza sulla bibita e si aggiunge a guarnire. Adesso, aspettiamo notizie dai produttori di Lambruschi, di Gutturni e di barbere e croatine.fonte:barfly.corriere.it