Il Falcone e Rivera Stravecchio del 1967 protagonisti a Vinitaly 2016

Immagine non disponibile

Vinitaly compie quest’anno cinquant’anni e per celebrare la più importante manifestazione al mondo dedicato al vino italiano, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino ha organizzato una eccezionale degustazione,domenica 10 aprile, dell’annata 1967, oltre che una attuale, di dieci grandi vini italiani raccontate dalle dieci Donne del Vino che li hanno prodotti.A rappresentare la Puglia saràMarilla UrciuolidellaRiveraconIl Falcone Castel del Monte Riserva DOCe il suo progenitore, ilRivera Stravecchio-del quale si assaggerà appunto il 1967 -il vino che da 40 anni più rappresenta nello stile e nell’immagine l’Azienda Rivera e il territorio di origine Castel del Monte interpretando con eleganza l’uvaggio tradizionale dei vini rossi della zona: 70% Nero di Troia e 30% Montepulciano. La degustazione sarà guidata daMarco GattiePaolo Massobrioe mostrerà ai giornalisti arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo l’evoluzione dell’enologia italiana in cinquant’anni dalla prima edizione di Vinitaly.”RIVERA STRAVECCHIO” & “IL FALCONE” UN PO’ DI STORIAIl vino chiamatoRivera Stravecchio,prodotto per la prima volta nel 1950,è il progenitore deIl Falcone, il vino che da 40 anni più rappresenta nello stile e nell’immagine l’Azienda Rivera e il territorio di origine Castel del Monte interpretando con eleganza l’uvaggio tradizionale dei vini rossi della zona: 70% Nero di Troia e 30% Montepulciano. Il Nero di Troia è la varietà a bacca nera più importante del centro-nord della Puglia caratterizzata da maturazione lenta e tardiva e buccia spessa. Dal Nero di Troia si ottengono vini che ad un naso elegante e delicato di tipici sentori di viola, fanno seguire, grazie alla presenza di fitti tannini che ne garantiscono un lungo invecchiamento, un grande carattere e una notevole struttura. Suo perfetto complemento è il Montepulciano, la varietà della costa Adriatica -dalle Marche fino giù in Puglia-, vitigno caratterizzato da tannini molto morbidi ed armonici. Le proporzioni (70% vs 30%) tra le 2 varietà traggono origine dalla tradizione dei viticoltori della zona Castel del Monte di impiantare nei loro vigneti un filare di Montepulciano ogni due filari di Nero di Troia per bilanciare gli importanti tannini di quest’ultima varietà. Tali proporzioni vengono ancora oggi rispettate seppure attraverso la vinificazione di vigneti monovarietali con i vini assemblati successivamente alla maturazione. Il Falcone, così come lo Stravecchio, è sempre un vino “di selezione” che si rinnova annata dopo annata individuando le migliori uve dei migliori vigneti aziendali e poi, dopo l’affinamento, le botti e barriques più promettenti e che meglio possono contribuire alla personalità e allo stile del vino. Il nome e l’immagine de Il Falcone nascono con l’annata 1971, la prima della DOC Castel del Monte che prevedeva la tipologia Riserva, per rendere omaggio all’imperatore Federico II di Svevia, il grande personaggio storico del XIII secolo che fece costruire il Castel del Monte, grande appassionato di falconeria tanto da scriverne un trattato. Il nobile animale che dà nome al vino impersonava perfettamente le caratteristiche del vino e i suoi abbinamenti. Con 65 annate combinate alle spalle, Il Falcone ha vissuto il susseguirsi di innovazioni, nel sistema di allevamento dei vigneti, nelle attrezzature e nelle tecniche di vinificazione, così come nella dimensione e nella tipologia del legno utilizzato per il suo affinamento. Costante è invece sempre stato il suo uvaggio, così come invariati negli anni sono rimasti lo stile, la personalità e la grande capacità di invecchiamento che ne hanno fato un’icona dell’enologia pugliese apprezzata da giornalisti, operatori e consumatori in tutto il mondo.