Il sapore dell’uva e i profumi del vino

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È stata un’interessante esperienza di vendemmia con bambini non vedenti e vedenti, ma nello stesso tempo anche un esempio di integrazione scolastica, il progetto voluto dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Lecce e organizzata assieme alla cantina Cupertinum di Copertino. Così presenta l’iniziativaSalvatore Peluso, presidente provinciale dell’Unione dei Ciechi.“Si potrebbe chiamare: sentire la vendemmia! La vendemmia con i bambini ciechi, un’interessante esperienza educativa con bambini non vedenti e vedenti e un esempio di integrazione scolastica abbinato con l’allegria che contraddistingue questo rito bacchico. È un progetto voluto dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Lecce e organizzata con la cantina Cupertinum di Copertino. Abbiamo sempre creduto che la cultura, il lavoro e l’autonomia personale siano le condizioni per diventare cittadini liberi e responsabili nella società. La formazione e la conoscenza nascono nei primi anni di scuola anche con iniziative di sensibilizzazione come quella fatta a Copertino”.“Una quindicina di bambini hanno potuto godere del rapporto diretto con le piante di vite e scoprire, con le loro mani, gli acini dell’uva e sentire con il loro naso il loro profumo” ci racconta il presidenteFrancesco Trono, per l’occasione in veste di agronomo-educatore nel nuovo vigneto impiantato nel parco della Cantina.“È stato un momento di riattivazione di sapori e saperi: i sensi, i gesti, la complicità, lo scambio, la collaborazione, il lavoro, il gioco, la conoscenza”, sottolineaSandrina Schito, professoressa e sindaco di Copertino.“Per i bambini credo sia stato fondamentale fare esperienza della realtà, toccare le piante con le mani, avvicinare il mondo uditivo a quello sensitivo per arrivare a conoscere l’uva, frutto simbolico del rapporto tra la terra e il sole, che quando viene trasformata, con il lavoro dell’uomo, diventa vino, piacere per il nostro corpo”, aggiungeFranca Mariano, assessore alle politiche sociali.“È stato un momento di condivisione sociale e di pedagogia concreta e diretta della conoscenza di quel passaggio affascinante che è il momento in cui l’uva inizia il percorso per diventare vino” concludeCosimo Lupo, assessore alla cultura.Alla fine un frugale rinfresco con pucce e un allegro brindisi con succo d’uva per i bambini e vino per i grandi, hanno coronato un’esperienza gioiosa, che i bambini hanno chiesto di ripetere anche l’anno prossimo.