Il regalo di fine anno è arrivato | Bonus 10 mila euro per rottamare il proprio mezzo e prenderne un altro nuovo di zecca: come accedere
Il settore della logistica e del trasporto leggero si trova di fronte a una svolta cruciale, spinto dalla necessità di adeguarsi alle sempre più stringenti…
Furgone (Pexels) - MtvPuglia
Il settore della logistica e del trasporto leggero si trova di fronte a una svolta cruciale, spinto dalla necessità di adeguarsi alle sempre più stringenti normative europee sulle emissioni. In questo contesto, il cosiddetto Bonus Furgoni rappresenta una boccata d’ossigeno fondamentale per le Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane. Si tratta di una misura strutturale, rifinanziata per sostenere il rinnovo del parco circolante, che permette di ottenere un contributo a fondo perduto che può arrivare fino a 10.000 euro in caso di rottamazione di un vecchio veicolo inquinante contestualmente all’acquisto di un mezzo a zero emissioni.
L’obiettivo del Ministero è duplice: da un lato sostenere la filiera automotive e il tessuto imprenditoriale messo a dura prova dai rincari dei carburanti, dall’altro accelerare la transizione ecologica eliminando dalle strade i furgoni più obsoleti (Euro 0, 1, 2 e 3). Per le aziende che operano nelle consegne urbane o nel trasporto merci, questa agevolazione non è solo un risparmio immediato sull’acquisto, ma un investimento strategico per garantire l’accesso futuro alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) delle grandi città.
Un’opportunità per il rinnovo della flotta commerciale
Il cuore del provvedimento risiede nella volontà di svecchiare il parco veicolare italiano, che resta uno dei più vetusti d’Europa. Il bonus si rivolge specificamente all’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, ovvero mezzi destinati al trasporto di merci con massa massima non superiore rispettivamente a 3,5 tonnellate e a 12 tonnellate. La misura è pensata per essere inclusiva: possono beneficiarne non solo le grandi aziende di logistica, ma anche le PMI attive nel trasporto in conto proprio o conto terzi.
L’incentivo non è un importo fisso, ma varia sensibilmente in base a due fattori determinanti: la motorizzazione del nuovo veicolo e la presenza di un veicolo da rottamare. Sebbene siano previsti contributi anche per motorizzazioni termiche di ultima generazione, la parte del leone la fanno i veicoli a trazione alternativa. L’acquisto di furgoni puramente elettrici (BEV) o a idrogeno (FCEV) sblocca le fasce di contributo più alte, rendendo il prezzo d’acquisto decisamente più competitivo rispetto alle controparti diesel o benzina, specialmente se si considera il Total Cost of Ownership (TCO) nel lungo periodo.
Importi e categorie: fino a 10 mila euro di incentivi
Entrando nel dettaglio tecnico ed economico del bando, la struttura degli incentivi è modulare. Per i veicoli commerciali elettrici, il contributo statale è calcolato in proporzione al costo del mezzo e alla sua massa. Nello scenario più favorevole, ovvero per l’acquisto di un furgone elettrico di categoria N1 o N2 con contestuale rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato fino alla classe Euro 4, l’acquirente può beneficiare di uno sconto che tocca i massimali previsti, arrivando o superando in alcuni casi specifici la soglia dei 10.000 euro (a seconda delle specifiche rimodulazioni dei fondi annuali).
È importante sottolineare che il bonus è disponibile anche per l’acquisto di veicoli con motorizzazioni ibride, a metano, GPL, o diesel/benzina purché rientrino nella fascia di emissioni più bassa (Euro 6D Final o Euro 7, quando disponibile). Tuttavia, per queste categorie, gli importi sono inferiori e la rottamazione è quasi sempre un requisito obbligatorio per accedere al fondo. Ad esempio, per un furgone con motore endotermico a basse emissioni, il contributo potrebbe aggirarsi tra i 1.000 e i 4.000 euro, una cifra comunque significativa per abbattere l’investimento iniziale. La logica è premiare chi compie il salto tecnologico più ampio verso la sostenibilità.

Requisiti e modalità di accesso al bando
Per accedere al Bonus Furgoni, le aziende non devono partecipare a complessi click-day in prima persona. La procedura è stata semplificata e viene gestita direttamente dai rivenditori e concessionari. Al momento della stipula del contratto di acquisto, l’acquirente deve dichiarare la volontà di usufruire dell’incentivo e fornire la documentazione relativa al veicolo da rottamare (che deve essere intestato all’azienda da almeno 12 mesi). Sarà poi il concessionario a prenotare il contributo sulla piattaforma ministeriale dedicata (spesso gestita da Invitalia o attraverso il portale Ecobonus del MIMIT).
Lo sconto viene applicato direttamente sul prezzo di acquisto “chiavi in mano”, e il concessionario riceverà successivamente il rimborso dallo Stato. Tuttavia, è fondamentale agire con tempestività. I fondi stanziati per queste misure sono limitati e operano secondo il meccanismo “a sportello”: le risorse vengono assegnate in ordine cronologico di prenotazione fino a esaurimento. Storicamente, i fondi destinati ai veicoli commerciali leggeri tendono a esaurirsi rapidamente, data l’alta domanda del settore. Per le imprese interessate, il consiglio è di verificare immediatamente la disponibilità residua dei fondi e procedere con l’ordine, assicurandosi così un vantaggio competitivo e un parco mezzi più efficiente e pulito.
