Un gioiello medievale tra gli ulivi e il mare del Salento | Questo weekend una visita è necessaria: il borgo pugliese che riempie gli occhi di bellezza

Viaggio alla scoperta di Maruggio, antico feudo dei Cavalieri di Malta. Tra vicoli bianchi, storia millenaria e le dune di Campomarino, ecco perché è una tappa imperdibile.

Maruggio

Maruggio (Wiki) - MtvPuglia

Nel cuore pulsante del Salento tarantino, lontano dai circuiti del turismo di massa più frenetico, sorge Maruggio. Inserito meritatamente nel prestigioso circuito de “I Borghi più belli d’Italia”, questo comune rappresenta una sintesi perfetta tra storia medievale, architettura sacra e bellezze naturalistiche incontaminate. Visitare Maruggio non significa semplicemente trascorrere una giornata in un paese della Puglia, ma immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo, dove l’eco dei Cavalieri di Malta risuona ancora tra le pietre assolate del centro storico. Di seguito, analizziamo i motivi principali per cui questo borgo merita di essere scoperto.

Un tuffo nella storia: l’eredità dei Cavalieri di Malta

L’identità di Maruggio è indissolubilmente legata alla storia dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, che governarono questo feudo per quasi cinque secoli, dal XIV al XIX secolo. Questa lunga dominazione ha lasciato un’impronta indelebile nell’urbanistica e nell’architettura del luogo, trasformandolo in una roccaforte di eleganza e potere militare. Il simbolo di questo passato glorioso è il Castello dei Commendatori (o Palazzo dei Commendatori), situato nella piazza principale. Sebbene rimaneggiato nel corso dei secoli, l’edificio conserva ancora il fascino austero della sua funzione originaria, evocando immagini di strategie difensive contro le incursioni saracene.

Passeggiando per il centro storico, denominato “Terra Murata”, il visitatore si trova immerso in un dedalo di viuzze strette e tortuose. Questa conformazione non è casuale: fu progettata strategicamente per disorientare gli invasori e per spezzare la forza dei venti invernali. Le case imbiancate a calce, tipiche della tradizione pugliese, si alternano a palazzi nobiliari impreziositi da logge e balconate in carparo, la pietra locale che al tramonto si tinge di sfumature dorate. È in questo labirinto di pietra che si respira l’autenticità del borgo, un luogo dove il silenzio è rotto solo dal rintocco delle campane e dal chiacchiericcio degli abitanti.

Architetture sacre e tesori nascosti

Oltre all’architettura civile e militare, Maruggio custodisce un patrimonio religioso di notevole interesse. La Chiesa Madre della SS. Natività di Maria Vergine, costruita nel XV secolo, è un esempio pregevole di architettura tardo-romanica con influenze gotiche e rinascimentali. Al suo interno, i visitatori possono ammirare opere d’arte sacra che testimoniano la devozione della comunità locale attraverso i secoli. Non meno affascinante è la Chiesa di San Giovanni Battista Penitente, un tempo annessa all’Ospedale dei Cavalieri di Malta, che sottolinea la vocazione assistenziale dell’Ordine.

Un altro elemento distintivo del borgo è la Torre dell’Orologio, eretta nel 1855, che svetta sui tetti bassi del centro storico divenendo un punto di riferimento visivo per chi esplora il paese. Ma la bellezza di Maruggio sta anche nei dettagli nascosti: corti interne fiorite, antichi frantoi ipogei che raccontano la civiltà contadina dell’olio e piccole edicole votive incastonate nei muri. Visitare Maruggio significa prendersi il tempo per osservare questi dettagli, rallentando il passo per adeguarsi al ritmo lento e rilassato della vita del sud Italia.

Oltre le mura: le dune di Campomarino e i sapori della tradizione

Se il borgo nutre lo spirito con la storia, la frazione costiera di Campomarino di Maruggio appaga la vista con uno dei paesaggi marini più belli della regione. A soli due chilometri dal centro storico, si estende il Parco delle Dune di Campomarino, un’area protetta caratterizzata da imponenti dune di sabbia ricoperte da macchia mediterranea, ginepri secolari e timo selvatico. Qui il mare assume le sfumature dei “sette colori”, variando dal turchese cristallino al blu profondo, offrendo un’esperienza balneare immersa nella natura selvaggia, ben lontana dagli stabilimenti balneari di cemento.

Infine, non si può lasciare Maruggio senza averne assaporato la tradizione enogastronomica. La cucina locale è povera ma ricca di sapori intensi, basata sui prodotti della terra come l’olio extravergine d’oliva e il vino Primitivo di Manduria, prodotto nei vigneti circostanti. Tra le specialità da provare spiccano le orecchiette fatte in casa, i legumi cotti nelle pignate e i dolci tradizionali come i “puzziteddu”, biscotti tipici locali. Maruggio, dunque, si offre al viaggiatore come una destinazione completa: un luogo dove la cultura dei Cavalieri incontra la bellezza selvaggia del mare Ionio, regalando un’esperienza di viaggio autentica e indimenticabile.