Mi spiace, è aumentata la tassa sulle vacanze | Già a Natale arriva una mazzata per chi vuole viaggiare: costretti a pagare anche per 1 giorno
Viaggiatore (Pexels) - MtvPuglia
Nel 2025 la tassa di soggiorno può aumentare in tutti i Comuni che decidono di ritoccarla: la normativa aggiornata permette di alzare i massimali, e chi prenota senza controllare rischia una stangata a notte su hotel, B&B e case vacanza.
LaLeggePerTutti.it ricostruisce un quadro che cambia sensibilmente per chi viaggia. La tassa di soggiorno, introdotta per finanziare servizi turistici e manutenzione urbana, non ha più limiti rigidi come in passato: ogni amministrazione locale può ricalcolare il contributo in base alla categoria delle strutture ricettive e al livello di afflusso previsto. Il risultato è una mappa italiana a geometrie variabili, con città che mantengono gli importi attuali e altre che preparano aumenti anche significativi.
A incidere sulla spesa finale è soprattutto la fascia della struttura. Hotel di alta categoria, resort e palazzi storici potrebbero diventare i più colpiti dagli incrementi, mentre gli alloggi economici restano più tutelati ma non immuni da ritocchi. Il rischio per chi organizza viaggi e weekend senza verificare i nuovi importi è ritrovarsi a pagare molto più del previsto, soprattutto nelle destinazioni più richieste durante ponti e festività.
Perché i Comuni possono aumentare e come cambiano i massimali
La normativa consente ai Comuni di rimodulare la tassa entro limiti più alti rispetto al passato, calibrandola sulla base dell’offerta locale e della capacità di carico delle strutture. Le città d’arte, i centri costieri e le località con forte pressione turistica hanno la possibilità di spingere maggiormente sugli importi, giustificando l’aumento con i costi crescenti di manutenzione, sicurezza e servizi per i visitatori.
Il massimale applicabile può salire soprattutto per gli alberghi di categoria superiore, mentre viene mantenuto più basso per B&B e affittacamere. Ogni Comune pubblica una delibera dedicata, e la differenza tra una città e l’altra può essere enorme: in alcune destinazioni di punta la tassa può incidere per decine di euro a settimana, sommando il contributo giorno per giorno.

L’errore che costa caro: prenotare senza controllare gli aggiornamenti
Molti viaggiatori sottovalutano la tassa di soggiorno fino al momento del check-out, quando appare nel conto della struttura come voce obbligatoria. Con i nuovi massimali del 2025, ignorarne l’importo può significare aggiungere una spesa imprevista che, per una famiglia o un soggiorno lungo, diventa un’incidenza notevole sul budget complessivo del viaggio.
Il rischio è più alto nelle città che attirano turismo internazionale, dove l’aumento può essere approvato con breve preavviso e diventare operativo già al momento della prenotazione. Per evitare sorprese basta consultare la delibera comunale aggiornata o chiedere direttamente alla struttura ricettiva l’importo previsto per l’anno in corso. Nelle mete più popolari, la differenza tra un 2024 “pre-aumento” e il nuovo 2025 può trasformarsi in una vera stangata a notte.
La tassa di soggiorno non è più una voce marginale ma un elemento da considerare nella pianificazione delle vacanze. Con le nuove regole, chi viaggia informato riesce a scegliere con consapevolezza; chi prenota alla cieca rischia un conto ben più salato del previsto.
