Fra le denominazioni di maggior successo della Puglia e tra le prime ad essere conosciuta all'estero, Salice Salentino è prodotta nell'omonimo comune e in altri limitrofi distribuiti a cavallo delle due province salentine di Brindisi e Lecce. L’assetto geologico dell’areale della Dop non si discosta molto da quello riscontrabile in tutta la Penisola Salentina. I suoli sono di diverse tipologie: il più delle volte sono argillosi – calcarei soprattutto nell’entroterra ed essendo notevolmente profondi, ricchi di sostanza organica e poveri in carbonato di calcio, si prestano molto bene alla coltivazione della vite. Le caratteristiche di questi terreni fanno si che anche in alcune annate più siccitose si riescono comunque a creare delle condizioni ottimali per lo sviluppo della pianta ottenendo un vino di qualità. Più volte, in passato, la fama della denominazione Salice Salentino ha preceduto quella del vitigno principale con il quale viene prodotta: il Negroamaro. La versione in rosso più nota è ottenuta utilizzando principalmente questa varietà da sola o in blend con la Malvasia Nera. Più rare sono le versioni che vedono protagonista l' Aleatico che ammettono anche le tipologie liquorose e dolci. La menzione "Riserva" si può ottenere dopo un periodo di invecchiamento di ventiquattro mesi di cui almeno sei in botti di legno (passaggio quest'ultimo non necessario per le versioni Aleatico). Nei bianchi senza specificazione vi è almeno il 70% di Chardonnay mentre con menzione del vitigno in etichetta: Fiano, Pinot Bianco e ovviamente Chardonnay si hanno vini prodotti con l'impiego minimo dell' 85% della varietà indicata.

Tipologie: Rosso, Bianco, Rosato, Spumante, Dolce, Liquoroso dolce, Liquoroso riserva.


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