13/06/2013 – montenapoleoneweb.com

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diFranca Dell’Arciprete ScottiEccellenze enogastronomiche in unGarganoinsolito che vive una stagione di rilancio per mezzo dei suoi giovani chef. Davvero nuova e sorprendente l’immagine delGarganofoggiano che, dagli anni ‘60, ha saputo reinventarsi totalmente. Non c’è più o non solo il turismo popolare di massa, ma boutique hotel, dimore di charme, ristoranti pittoreschi a picco sul mare, B&B  in palazzi principeschi.Sono queste le nuove tappe di un turismo d’autore da sperimentare in questo territorio foggiano che fa parte della magia pugliese.D’altra parte nel 2010 il New York Times inseriva ilGargano, Parco nazionale dal 1991,  tra i 30 luoghi al mondo da visitare assolutamente: un mare degno dei Caraibi, boschi fitti di pini, macchia mediterranea, strade panoramichemozzafiato sulle scogliere bianche, tenute di oliveti e case di campagna sul mare trasformate in pittoreschi resort. In questo rilancio e rivitalizzazione del territorio, un ruolo fondamentale lo giocano giovani chef che hanno imparato a fare sistema. Una gastronomia ricercatissima, che utilizza prodotti freschi del territorio, rivisita ricette della tradizione, aggiunge quel tocco sapiente di erbe, di spezie, di accostamenti che inventa sapori nuovi. Una gastronomia che in più, cosa non trascurabile, è di una leggerezza insolita, rispondendo alle nuove esigenze di qualità assoluta contro la quantità. Sullago di Lesinaci accoglie “Le Antiche Sere” con un gazebo esterno che guarda la laguna: in tavola il pescato fresco, ortaggi e verdure dagli orti di paese, preparati in modo  fantasioso, come il tortino di ricotta di bufala e cefalo agli agrumi. Ilristorante di Nazarioè il punto di partenza ideale per scoprire questo insolito paesaggio di laguna salmastra conclusada un lungo istmo che la separa dal mare aperto, immersa nel silenzio dei canneti, e nella sua enorme varietà naturalistica. Intensissimo il profumo di erbe aromatiche, lentischio, limoncello, rosmarino, menta, salicornia , ottime per la grigliata serale.Dallago di Lesinaverso le perle delGargano, PeschicieVieste, dove vive l’immagine più pittoresca di questo splendido territorio. Paesi bianchissimi arroccati sulla falesia bianca, viuzze lastricate di ciottoli, sottarchi e piazze che si aprono all’improvviso tra palazzi nobili, case di pescatori e negozi stracolmi di souvenir colorati, balconi e terrazze a picco sul blu, gabbiani impazziti, qualche torrione di antico castello, campanili che dominano sulle case e le proteggono dall’alto. E tutto questo immerso in una natura meravigliosa di bouganvillee, oleandri, ginestre, fichi d’India, piante grasse, siepi di more. APeschiciimperdibile una sostada Domenico, giovane chef titolare di “Porta di Basso”, un ristorante che emoziona, oltre che per la sua cucina, anche per il panoramaspettacolare su cui si apre. La cucina estrosa propone ravioli di barbarbietole con gamberi affumicati con concassé di pomodoro e bottarga di ricciola, pavé di rombo con salsina al limone e carciofi infornati.APeschicidalla barca si avvistano i “Trabucchi”, strane macchine di legno protese sull’acqua per la pesca. Mario ha fatto del suo “Trabucco da Mimì” una sosta golosa dove potrebbe persino accadere di assistere “in diretta” alla pesca delle bontà che saranno poi gustate a tavola: seppia nera al timo e peperoncino, crêpes di gamberi agli asparagi selvatici, ruote con polpa di sgombro, pinoli e uva passa. Anche chi ama i profumi dell’interno in questa zona non rimarrà deluso. “Chiusa delle More”, citata già in un articolo del New York Times come punto di riferimento sulGargano, immersa tra ulivi secolari, offre ricette che utilizzano materie prime cosiddette “povere”, combinandole magnificamente. AVieste,dopo un’incantevole passeggiata al tramonto lungo il mare, un’esperienza indimenticabile resterà la cena da Leonardo, titolare de “Il Capriccio”, aperto sul porticciolo.Cucina di mare protagonista in un compendio di tecnica e fantasia: zuppa tiepida di burrata con crostaceispadellati e timo, paccheri con ventresca di tonno, cozze, bottarga e maggiorana. Ma ilGarganonon è solo mare e borghi pittoreschi, è anche meta di un ricco turismo culturale. Basti pensare aMonte Sant’Angelo, patrimonio mondiale dell’Unesco, gemellato conMont Saint  Michelin Francia, luogo dedicato al culto dell’arcangelo Michele. Un culto di tradizione antichissima che risale all’apparizione dell’angelo in una grotta sotterranea nel quinto secolo d.C., poi ripresa dai Longobardi che ne fecero il loro culto nazionale, poi dagli Svevi, dagli Angioini, dagli Aragonesi. Ne risulta un santuario stratificato e composito, affascinante e misterioso, dove si scende, invece di salire. Anche qui una sosta golosa conduce a scoprire l’estro e la vivacità vulcanica di Gegè,  titolare del ristorante “Li Jalantùumene”. La sua cucina si muove sulle basi di una solida tradizione e sulle materie prime del territorio: crostone di pane con cicorielle di campo e uovo scottato, quadrotti di podolico su vellutata di cime di rape e bacche di pepe rosa, uno squisito  semifreddo agli agrumi. Per tutti i vini, eccellenti gli indirizzi delMovimento Turismo del Vino della Puglia.