28/05/2013 – Ansa.it /Terra&Gusto
Inizio d’anno positivo per l’export di vini italiani, che dopo lo stop del 2012 (circa 21 milioni di ettolitri, il 9% in meno rispetto al 2011), ha fatto segnare un rimbalzo del 3% nel periodo gennaio-febbraio 2013, affiancato da un incremento degli introiti del 15%. Lo rileva Ismea, nel sottolineare che e’ ancora presto per parlare di inversione di tendenza, specie alla luce della dinamica negativa dell’export nazionale nel suo complesso che, in base ai dati Istat, ha subito una contrazione dello 0,7% nel primo trimestre.Nel Vecchio Continente il vino sembra mostrare quest’anno un ritrovato dinamismo: nel primo bimestre ha registrato una crescita del 4% dell’export in volume nella Ue, grazie soprattutto alla forte spinta del mercato tedesco (+17%). Al di fuori dell’Unione europea e’ emersa, invece, una sostanziale tenuta, determinata da performance disomogenee. Al piu’ 9% negli Stati Uniti, si e’ contrapposto, in particolare, un calo dell’11% in Svizzera. In Giappone l’export vinicolo ha fatto segnare un incremento del 4%, mentre in Cina le vendite hanno subito un pesante meno 13%.La flessione delle quantita’ nel Dragone risulta, tuttavia, piu’ che compensata dalla crescita dei corrispettivi monetari (+42%). Fenomeno analogo sta interessando la Russia, dove al crollo dei volumi (-41%) si e’ contrapposto un forte aumento degli introiti (+42%). Analizzando la dinamica dell’export per tipologia di prodotto, Ismea rileva in particolare l’avanzamento dei vini sfusi che in soli due mesi hanno gia’ fatto superare il milione di ettolitri (+6% sullo stesso periodo del 2012), generando un fatturato di 86 milioni di euro (+42%).Lieve progressione inoltre per i vini fermi confezionati (+1,4% in termini quantitativi, +12,5% nei corrispettivi monetari) e una crescita a due cifre per gli spumanti (+13% nei volumi, +21% negli introiti).
