3600€ di multa immediata: al posto di blocco stanno distruggendo chi guida le auto “prestate” | La nuova legge non salva nemmeno i familiari

Guidare l’auto di un amico o parente è lecito, ma esistono limiti precisi. Ecco cosa si rischia se il prestito supera i 30 giorni e le sanzioni previste.

Multa

Multa (Pexels) - MTVPuglia

Nel panorama della mobilità quotidiana, capita spesso di dover utilizzare l’automobile di un’altra persona. Che si tratti di un prestito tra amici, di un figlio che utilizza la vettura del genitore o di un partner che guida l’auto del compagno, la prassi è consolidata e, in linea di principio, assolutamente legale. Tuttavia, il Codice della Strada italiano prevede norme specifiche che regolano queste situazioni, nascondendo insidie burocratiche che, se ignorate, possono portare a sanzioni amministrative decisamente onerose. È fondamentale, dunque, comprendere la differenza tra un utilizzo occasionale e un uso continuativo del mezzo altrui.

Il Codice della Strada e il comodato d’uso: la regola dei 30 giorni

La normativa di riferimento è contenuta nell’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada. La legge stabilisce che guidare un veicolo intestato a una persona diversa non costituisce reato né infrazione, a patto che tale utilizzo sia temporaneo. Lo spartiacque temporale è fissato in 30 giorni. Se l’utilizzo della vettura altrui si protrae per un periodo superiore a trenta giorni continuativi, scatta l’obbligo di registrare il nome dell’effettivo utilizzatore sulla Carta di Circolazione (il libretto) presso la Motorizzazione Civile.

Questa procedura è nota come annotazione per intestazione temporanea. La norma è stata introdotta per contrastare il fenomeno delle intestazioni fittizie, spesso utilizzate per eludere multe o controlli fiscali, ma colpisce anche l’automobilista onesto che dimentica di regolarizzare la propria posizione. Esiste però un’importante eccezione: l’obbligo di annotazione non sussiste se l’utilizzatore è un familiare convivente. In questo caso, il requisito fondamentale è che i due soggetti (proprietario e guidatore) risiedano allo stesso indirizzo e facciano parte dello stesso nucleo familiare anagrafico. Se invece il prestito avviene tra parenti non conviventi o amici, la regola dei 30 giorni si applica in tutto il suo rigore.

Le sanzioni previste: multe salate e ritiro del libretto

Cosa accade se si viene fermati a un posto di blocco mentre si guida l’auto di un’altra persona per un periodo superiore ai 30 giorni senza aver aggiornato la Carta di Circolazione? Le conseguenze sono severe. La polizia, accertata la violazione dell’articolo 94, può comminare una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da un minimo di 727 euro a un massimo di 3.636 euro.

Oltre all’aspetto economico, c’è una sanzione accessoria che può creare notevoli disagi: il ritiro immediato della Carta di Circolazione. Il libretto viene trattenuto dalle forze dell’ordine e inviato alla Motorizzazione, e il veicolo non potrà circolare finché la situazione non verrà regolarizzata con l’annotazione corretta. È bene precisare che, durante un normale controllo stradale, le forze dell’ordine non possono sapere da quanto tempo stiamo guidando quell’auto, a meno che non vi sia una dichiarazione esplicita del conducente o indagini pregresse. Tuttavia, in caso di controlli incrociati o dichiarazioni imprudenti, il rischio diventa concreto.

Automobile
Automobile (Pexels) – MtvPuglia

Responsabilità in solido e rischi assicurativi: chi paga in caso di incidente?

Al di là della sanzione per la mancata annotazione, guidare l’auto altrui comporta implicazioni anche in caso di infrazioni stradali comuni (come eccesso di velocità o divieto di sosta) e sinistri. Per le multe prese durante la guida, vige il principio della responsabilità solidale: la notifica arriverà al proprietario del mezzo (l’obbligato in solido), il quale dovrà poi rivalersi sul conducente effettivo o comunicarne i dati per la decurtazione dei punti della patente.

Il rischio maggiore, tuttavia, riguarda l’assicurazione. Se si guida l’auto di un’altra persona, bisogna verificare attentamente le condizioni della polizza RCA. Molte assicurazioni prevedono clausole di “guida esclusiva” (copre solo il proprietario) o “guida esperta” (esclude conducenti sotto una certa età, solitamente 23 o 26 anni). Se un guidatore non autorizzato dalla polizza causa un incidente, l’assicurazione pagherà i danni a terzi, ma potrà esercitare il diritto di rivalsa, chiedendo al proprietario del veicolo il rimborso totale o parziale delle somme versate. Prima di mettersi al volante dell’auto di un amico, è quindi dovere di diligenza accertarsi che la copertura assicurativa sia estesa a chiunque si metta alla guida (la cosiddetta “guida libera”).