Aria di casa pulita anche d’inverno | Ventilazione e umidità sotto controllo: l’errore che inquina e ti danneggia la salute
Finestra aperta (Pexels) - MtvPuglia
L’Istituto Superiore di Sanità ricorda che, d’inverno, la qualità dell’aria in casa peggiora più facilmente: ventilazione corretta e umidità ben calibrata evitano l’errore che, senza accorgersene, rende l’ambiente più inquinato.
Quando le temperature scendono, si tende a chiudere tutto: finestre, porte e qualunque spiraglio possa far entrare il freddo. È una reazione naturale, ma secondo le indicazioni riportate da EpiCentro ISS sulle linee guida OMS per l’aria indoor, proprio questa abitudine può trasformare gli ambienti domestici in luoghi dove inquinanti e allergeni si accumulano più del previsto. La stagione invernale, infatti, costringe a vivere più tempo in spazi chiusi, riscaldati e spesso poco aerati.
A peggiorare il quadro intervengono stufe, cucine, detersivi profumati, vernici, materiali d’arredo e perfino l’umidità prodotta dalle normali attività quotidiane. L’aria interna può risultare più inquinata di quella esterna, soprattutto se non si adottano alcune semplici accortezze che, secondo l’ISS, fanno una differenza enorme sulla salute e sul livello di comfort.
Ventilare anche d’inverno: perché è indispensabile e quanto basta davvero
Le linee guida ricordano che la ventilazione non è un optional stagionale. Aprire le finestre per pochi minuti, anche più volte al giorno, permette di diluire sostanze come monossido di carbonio, composti organici volatili e umidità in eccesso. Il ricambio d’aria è particolarmente importante dopo la cottura dei cibi, l’uso di prodotti per la pulizia o la presenza di molte persone nella stessa stanza.
Basta però un errore per vanificare tutto: ventilare poco e male. Molti pensano che una finestra socchiusa per ore sia sufficiente, ma l’ISS chiarisce che è molto più efficace aprire completamente per brevi intervalli. Il ricambio rapido riduce dispersioni termiche e migliora subito la qualità dell’aria interna. L’operazione, se ripetuta regolarmente, mantiene l’ambiente più sano senza appesantire i consumi energetici.
Umidità e inquinanti: il livello ideale e l’errore che peggiora l’aria
L’umidità è un altro fattore spesso sottovalutato. D’inverno tende a salire per via del riscaldamento e della scarsa ventilazione, creando un terreno favorevole a muffe e proliferazioni microbiche. Le linee guida indicano un intervallo ottimale da mantenere, oltre il quale l’aria interna può diventare irritante per occhi e vie respiratorie. Controllare l’umidità significa usare correttamente estrattori, deumidificatori o semplicemente arieggiare nei momenti giusti.
L’errore più comune è cercare di “sigillare” la casa per trattenere il calore. In realtà, questo comportamento favorisce l’accumulo di agenti inquinanti provenienti da materiali domestici, cucine a gas, fumo, candele e detergenti. La chiusura totale dell’ambiente è ciò che inquina di più, perché blocca l’aria e trattiene ciò che dovrebbe invece disperdersi. Una casa che respira, anche d’inverno, è una casa più sana: lo confermano le indicazioni dell’ISS e le linee guida OMS, che invitano a non sacrificare il ricambio d’aria in nome del comfort termico.
