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Black Friday senza trappole | Regole sugli sconti e “prezzo precedente”: il dettaglio che smaschera le truffe

Il MIMIT chiarisce le regole sugli annunci di riduzione di prezzo: per evitare trappole nei sottocosto d’autunno basta controllare un dettaglio, quello che rivela se lo sconto è reale oppure costruito.

Con l’arrivo dell’autunno e del Black Friday, volantini e supermercati si riempiono di etichette rosse, sottocosto e promozioni lampo. Ma dietro alcune offerte può nascondersi una comunicazione poco trasparente, soprattutto quando il prezzo esposto non corrisponde a quello effettivamente applicato nelle settimane precedenti. È qui che interviene il MIMIT, che nelle sue FAQ dedicate agli annunci di riduzione di prezzo ricorda le regole precise da rispettare per garantire offerte chiare e verificabili.

Il principio è semplice: lo sconto deve essere calcolato rispetto al “prezzo precedente”, cioè il minimo praticato dal venditore nei 30 giorni antecedenti la promozione. Se questo valore non è indicato correttamente, lo sconto rischia di essere solo un’illusione. Una tutela necessaria, soprattutto in un periodo in cui il sottocosto diventa una strategia molto diffusa per attirare clienti nei fine settimana.

Come funziona davvero il “prezzo precedente” e perché è la chiave per evitare inganni

Il MIMIT specifica che il “prezzo precedente” non è scelto dal negoziante in modo arbitrario. Si tratta del prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorni, un parametro verificabile e pensato per impedire che un prodotto venga rialzato poco prima della promo per apparire più scontato. È un meccanismo che vale per i supermercati, per i negozi fisici e per gli store online, dove le variazioni rapide di prezzo sono ancora più frequenti.

Questa regola permette al consumatore di capire se l’affare è reale. Controllare il prezzo precedente è il primo passo per decifrare la qualità dell’offerta, perché evita di cadere nel trucco dei “finti sconti”, spesso costruiti gonfiando il prezzo originario. In caso di sottocosto, la trasparenza è obbligatoria: le informazioni devono essere esposte in modo chiaro, comprensibile e immediatamente visibile a chi guarda l’etichetta.

Il dettaglio che smaschera i finti sconti e cosa osservare durante la spesa

Il dettaglio decisivo è proprio la presenza – e la correttezza – del prezzo precedente. Quando manca, quando è indicato in modo ambiguo o quando non coincide con le variazioni degli ultimi giorni, l’offerta perde credibilità. Il MIMIT ricorda che l’obbligo vale anche per i ribassi progressivi, come il classico “-20% oggi, -40% domani”: ogni fase deve riportare il prezzo precedente che si riferisce al ribasso immediatamente precedente.

Durante la spesa, basta un colpo d’occhio per smascherare eventuali incongruenze: etichette incomplete, prezzi barrati poco chiari o differenze tra scaffale e cassa. La trasparenza è l’arma principale del consumatore, che può così valutare se il sottocosto è davvero conveniente. In un autunno ricco di offerte e promozioni, conoscere le regole del MIMIT è il modo più efficace per acquistare con consapevolezza e tenere lontane le trappole più comuni del marketing stagionale.

Nicola Trapani

Nicola Trapani

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