Telefono alla guida, le multe aumentano ancora | art. 173 CdS spacca il portafogli: sospensione della patente in questi casi
Telefonino alla guida (Pexels) - MtvPuglia
Usare il telefono alla guida non è più una semplice distrazione: l’articolo 173 del Codice della Strada prevede sanzioni dure, capaci di alleggerire il portafogli e perfino di portare alla sospensione della patente quando la violazione diventa reiterata.
L’immagine è quella che molti automobilisti conoscono bene: una notifica sul display, lo sguardo che corre verso il telefono, la mano che lo afferra per un secondo. Un gesto rapidissimo, eppure sufficiente a trasformare la guida in un rischio per sé e per gli altri. Le statistiche sulla sicurezza stradale mostrano che la distrazione è ormai tra le prime cause di incidenti e i controlli si sono fatti più serrati, con pattuglie e sistemi di monitoraggio puntati sulle infrazioni più pericolose.
In questo scenario, l’articolo 173 si conferma uno dei pilastri delle norme sulla sicurezza: vieta l’uso del cellulare mentre si guida, salvo che tramite dispositivi vivavoce o comandi vocali che permettono di mantenere entrambe le mani sul volante e la piena attenzione sulla strada. L’obiettivo è proteggere tutti gli utenti della strada, riducendo i rischi collegati alla distrazione digitale.
Cosa prevede la norma e quanto costa la violazione
L’articolo 173 del Codice della Strada stabilisce che durante la guida è vietato usare il telefono “tenendolo in mano”. La sanzione amministrativa è significativa: una multa che colpisce senza sconti e la decurtazione dei punti dalla patente. È una misura pensata per scoraggiare comportamenti che, anche se compiuti per pochi istanti, compromettono la capacità di reagire e aumentano le probabilità di incidenti.
A rendere ancora più pesante il quadro è il meccanismo della reiterazione. Se la violazione viene commessa una seconda volta nel giro di due anni, la sanzione economica aumenta e diventa automatico l’avvio della procedura che porta alla sospensione della patente. È questo il punto in cui il portafogli e la libertà di muoversi ne risentono maggiormente: chi viene sorpreso di nuovo alla guida con il telefono rischia di restare fermo per mesi, con tutte le conseguenze che questo comporta nella vita quotidiana e lavorativa.
Quando scatta la sospensione e perché il rischio è più alto di quanto sembri
La sospensione della patente non è un’eventualità remota. Arriva proprio quando si sottovaluta la portata della prima infrazione e si ripete lo stesso comportamento. A quel punto il ragionamento del legislatore è chiaro: chi continua a usare il telefono alla guida rappresenta un pericolo evidente e deve essere tenuto temporaneamente lontano dalla strada. Il provvedimento scatta dopo la seconda violazione accertata entro il biennio e si affianca all’aumento della sanzione pecuniaria e alla perdita aggiuntiva di punti.
Il rischio è ancora più alto perché i controlli sono diventati capillari. Le pattuglie non guardano solo chi parla al telefono, ma anche chi invia messaggi, scorre i social, gestisce app di navigazione senza supporti adeguati. Qualsiasi uso del dispositivo che comporti lo stacco delle mani dal volante rientra nella violazione. È un dettaglio che molti ignorano, ma che può fare la differenza tra un semplice richiamo e una sanzione capace di pesare sul bilancio familiare. Rispettare la norma non è solo un obbligo, ma una forma concreta di tutela: seguire la strada senza distrazioni significa proteggere sé stessi, gli altri e il proprio diritto a guidare.
