03/06/2014 – Nuovo Quotidiano di Puglia

03/06/2014 – Nuovo Quotidiano di Puglia

Sempre più enoturisti alla scoperta del territorio. È anche grazie a eventi enogastronomici ben congegnati che la Puglia è riuscita a conquistare un posto di rilievo nella top ten di “Wine enthusiast” come destinazione del turismo del vino.Una “sorpresa” che ha spinto la Regione a promuovere un’analisi approfondita del territorio e delle sue aziende vitivinicole, in modo da poter elaborare le strategie giuste per attrarre in Puglia un numero sempre maggiore di enoturisti e da poter indirizzare i flussi.I dati raccolti nello studio “L’enoturismo in Puglia: verso una scoperta culturale” sembrano indicare che l’enogastronomia può diventare, per la regione, un elemento attrattore di tutto un segmento di turisti che poi, una volta sul territorio, ne approfitta per scoprir le bellezze dell’entroterra.A fare da “esca”, per il turista gastronomico, sono le grandi manefestazioni e le sagre. In cima alle preferenze c’è “Cantine aperte”, ma anche gli Open days, le feste locali e gli eventi aziendali giocano un ruolo importante nell’attrarre in regione gli enoturisti. E se gran parte di questi viaggiatori che si muove attratta da sapori e profumi proviene dalla stessa provincia o comunque dalla stessa regione dove ha sede l’azienda (si pensi a eventi come San Martino in cantina, Benvenuta vendemmia o Natale in cantina), a spasso per cantine c’è anche un piccolo segmento di stranieri, che arriva da Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Olanda, Belgio e persino dal Giappone e dalla Russia.È qui che le aziende vitivinicole svolgono un ruolo cruciale. In quanto primo polo di contatto del turista con il territorio, diventano anche dispensatori di informazioni su cosa vedere e cosa fare. Dai dati raccolti emerge che in azienda i turisti chiedono innanzi tutto consigli sui luoghi dove andare a mangiare (75%) e dove comprare i prodotti tipici (59%). Dove dormire (36%), quali monumenti e bellezze naturali visitare (40,9%), sono tra le informazioni sempre più richieste. Un fenomeno nuovo, che rischia di trovare impreparate le aziende che aprono le loro porte ai turisti.Dallo studio emerge infatti anche che queste richieste ricevono, per lo più, una risposta verbale, mentre invece sarebbe opportuno predisporre del materiale informativo, anche per non lasciare il flusso turistico all’iniziativa individuale dei singoli operatori. Ed è su questo che bisogna iniziare a lavorare.