Puglia Wine & Land 2010 – Il Programma dell’Educational

Puglia Wine & Land 2010 – Il Programma dell’Educational

Ai giornalisti esteri che hanno partecipato all’ultima edizione di “Puglia Wine & Land” è  stato  riservato un press tour che ha previsto visite guidate ai territori vitivinicoli e alle cantine, delle quali è stato apprezzato anche l’ospitalità e l’accoglienza. Tre giorni di viaggio nel corso dei quali si è potuto conoscere i territori pugliesi maggiormente vocati all’enoturismo: dalla Daunia al Salento, passando per la Valle d’Itria, con qualche piccola sosta per ammirare siti di valore paesaggistico, culturale e artigianale. I giornalisti invitati hanno potuto  raccontare al meglio un’immagine della Puglia di qualità, avendo colto in prima persona le differenze fra le diverse aree, nella vasta produzione vinicola e nell’ampio paniere enogastronomico, come negli elevati standard dell’accoglienza e della ristorazione. Arrivo degli ospiti agli aeroporti di Bari – Brindisi. Trasferimento presso la Masseria Torre Coccaro. Eventuale pranzo-buffet per gli ospiti arrivati in mattinata. Presentazione del territorio e del programma del tour. Festa di benvenuto con cena presso laMasseria Torre Coccaro, con la partecipazione di buyer, tour operator e chef internazionali e delle istituzioni regionali. Partenza per il tour di visita ai territori delleTerre di Federico. Grande importanza riveste in questo territorio il Nero di Troia, vitigno autoctono di buona vigoria, che viene vinificato prevalentemente in purezza, dando vita a rossi che si prestano anche a lungo invecchiamento. A completare il panorama enologico altre uve autoctone come Bombino Bianco e Bombino Nero, Pampanuto, Moscato di Trani e vitigni come Aglianico, Montepulciano e Sangiovese che danno origine alle eccellenze vitivinicole locali. Arrivo a San Severo e visita alla cantinaD’Alfonso del Sordo. La tradizione vitivinicola di questa cantina risale al 1800, quando alcuni membri della famiglia, appassionati agricoltori, diedero inizio alla coltivazione della vite nelle tenute di proprietà situate in agro di San Severo. Nel corso dei secoli l’azienda è stata sempre gestita direttamente dalla famiglia che ha svolto un ruolo importante nella salvaguardia delle tradizioni enologiche pugliesi. Oggi, a proseguire questa tradizione ci sono Gianfelice e sua moglie Celeste che hanno impresso all’azienda un moderno e dinamico spirito imprenditoriale raggiungendo importanti traguardi qualitativi e riconoscimenti. Squisita l’accoglienza presso la tenuta Coppanetta, cuore pulsante della cantina, attrezzata per le visite e le degustazioni guidate.  Arrivo aMinervino Murge. Visita e pranzo-buffet presso la cantinaTormaresca.Nata nel 1998 dalla felice intuizione della famiglia Antinori, si compone della Tenuta Bocca di Lupo in agro di Minervino Murge e della Masseria Maìme nel Salento. Grazie ai poderosi investimenti toscani e al tenace lavoro dello staff pugliese, in meno di dieci anni, la cantina si è imposta come una delle realtà maggiormente rappresentative della vitivinicoltura pugliese, contribuendo alla valorizzazione dei due diversi territori. In vigna si allevano vitigni autoctoni e varietà internazionali per ottenere una produzione di qualità che esprime al meglio l’alto potenziale della viticoltura pugliese. Squisita l’accoglienza riservata agli enoturisti nella struttura di Minervino che offre una visuale indimenticabile sui vigneti circostanti. Visita della Scesciola, l’incantevole centro storico di Minervino Murge che custodisce nel nome, Scesciola, il ricordo delle dominazioni arabe in Puglia. Passeggiando in questo antico quartiere  sembrerà proprio di essere in un labirinto col suo fitto dedalo di stradine tortuose, piccoli archi e scale esterne in pietra. Arrivo a Canosa presso la cantina eCountry House Cefalicchio. Visita e cena.L’Azienda Agricola Cefalicchioè una società a carattere prevalentemente familiare dedita alla produzione agricola biodinamica di qualità, nonché alla valorizzazione dell’agroalimentare tipico pugliese e dell’ambiente circostante, sotto la guida di Fabrizio Rossi, agronomo da tempo impegnato nella produzione di vini naturali. L’attività si concentra nell’omonima tenuta, di proprietà della famiglia Rossi da oltre un secolo, e si completa con la tenuta di Lama Marangi a Minervino Murge. In vigna primeggiano Nero di Troia, Montepulciano, Moscato Reale e Chardonnay. La splendida struttura in cui ha sede la cantina è attrezzata anche per l’ospitalità turistica, la ristorazione e la realizzazione di corsi e degustazioni guidate. Colazione e visita delle struttureTorre CoccaroeTorre Maizza.Torre Coccaroè una masseria a pochi passi dal mare, le cui origini risalgono al XVI secolo. Circondata da un’immensa coltivazione di ulivi, mandorli e carrubi, questa torre, un tempo luogo di difesa, ora è un elegante resort a 5 stelle che, grazie alla passione della famiglia Muolo, conserva intatta la capacità di godere dei piaceri semplici e raffinati della vita agreste.La struttura è dotata di un campo da golf nove buche executive course, presso l’adiacenteMasseria Torre Maizza, e di una SPA Aveda, interamente ricavata nella pietra, esaltazione della natura, dei materiali come il legno e la carta di riso, le piante, la vista sugli olivi secolari. Torre Maizza è uno splendido resort extra lusso a cinque stelle, circondato da ulivi secolari, alberi da frutto e odorosi cespugli della macchia mediterranea era anticamente un presidio sul mare. Nella spiaggia privata, presso la lounge area vengono serviti sushi e piccole delizie di pesce. Tipicamente mediterranea, ispirata alla stagionalità dei prodotti, con un tocco di creatività è la cucina, frutto di una continua ricerca sul territorio, si gustano piacevolmente nella bellissima sala da pranzo che si affaccia su un antico e odoroso aranceto. Partenza per il tour di visita ai territori dell’Alto Salento. Partenza per il tour di visita ai territori dell’Alto Salento. Le più importanti cittadine viticole di quest’area hanno costituito il Parco del Negroamaro, presente in ben 47 tipologie delle Doc pugliesi, nel segno comune del vitigno tipico della zona e coltivato quasi esclusivamente in questa regione. L’origine del nome non lascia dubbi sull’identità di quest’uva dal colore nero-violaceo: Negroamaro tautologicamente significa “neronero”, dal latino niger e dal greco maru. Vinificato in purezza, o in blend con un altro autoctono come la Malvasia Nera, dà origine a vini di grande struttura e forza. Arrivo aSan Pietro Vernoticoe visita dellaMasseria Maìme, sede della cantinaTormaresca. Masseria Maìme sorge in una delle zone più belle dell’Alto Salento. L’azienda, preziosa sintesi di innovazione e tradizione, si estende per una superficie di circa 500 ettari, di cui circa 350 piantati a vite e 85 a uliveto. Si sviluppa lungo la costa adriatica creando un paesaggio unico di vigneti che nascono tra boschi e pinete e si perdono a vista d’occhio fino a confondersi con il mare. Le varietà maggiormente presenti sono Negroamaro, Primitivo, Chardonnay e Cabernet Sauvignon. Arrivo aSandonaci. Visita e pranzo presso lecantine Candido.La storia enologica dell’azienda inizia nel 1929 e continua ancora oggi grazie all’impegno di Alessandro e Giacomo, rappresentanti della terza generazione della famiglia. I due fratelli hanno saputo mantenere vivo il legame con la propria terra e, nel contempo, avviare un programma di sviluppo e innovazione che ha reso la cantina competitiva in Italia e all’estero. I vigneti, estesi su tutto il comprensorio della doc Salice Salentino, rappresentano il cuore produttivo di questa realtà che considera la terra e la pianta come un patrimonio da studiare e preservare per ottenere vini di qualità. Dai vigneti all’imbottigliamento, ogni fase della produzione è seguita con dedizione, mettendo in campo esperienza, ricerca e anima. Trasferimento a Fasano presso l’Abbazia di San Lorenzodove sono in corso di svolgimento i colloqui one-to-one del work shop fra i vignaioli e i buyer stranieri. Interviste con i produttori vitivinicoli nello spazioEnoteca dei vini di Puglia, dove i giornalisti parteciperanno alla degustazione dei vini di tutte le aziende aderenti all’iniziativa. Trasferimento allaMasseria Torre Maizzaper la cena istituzionale alla quale partecipano tutti gli ospiti dell’iniziativa: giornalisti, produttori, buyer, tour operator e chef internazionali. Rientro in masseria per il pernottamento. Partenza per il tour che prevede la visita dei territori delSalentoe dellaValle d’Itria.L’itinerario, che prende le mosse dal regno del Negroamaro, si snoda poi nelle terra dei bianchi di Puglia, la Valle d’Itria. Le due doc, Martina e Locorotondo, nascono, infatti, dalle uve bianche Verdeca e Bianco d’Alessano, con aggiunta di Malvasia toscana, Bombino Bianco e Fiano Minutolo.Pur avendo lo stesso uvaggio, i vini si differenziano nel blend fissato dai disciplinari di produzione. L’esposizione collinare, le notevoli escursioni termiche fra giorno e notte, gli inverni rigidi e le estati torride giovano ai vigneti, favoriscono la strutturazione di profumi delicati e bouquet aromatici di grande piacevolezza nelle uve. Arrivo a Carmiano e visita dellaCantina Petrelli.L’avventura della cantina nasce nel 1984 quando il fondatore Giovanni Petrelli decise di trasformare il suo piacere di regalare vini in attività di commercializzazione. Grazie alla sua esperienza di vignaiolo, al suo amore per la terra e per ogni singolo grappolo, ereditata dal padre Noé Paolo, riesce a realizzare vini di alta qualità. Il cuore dell’azienda agricola è una casa padronale dominata da tre archi, mentre la cantina si compone di due corpi: una vecchia stalla dei primi del Novecento, ristrutturata e adibita a barricaia, e una sala più ampia in cui si svolge la fase di vinificazione. Gli enoturisti riceveranno una calorosa accoglienza nella dimora di famiglia per una degustazione dei vini che nascono innanzitutto da Negroamaro e Malvasia Nera. Arrivo aLecce. Visita del centro storico della città.Si resta conquistati dalla straordinaria eleganza del borgo, dalla sontuosità architettonica del rinomato barocco e dalla sensualità della pietra leccese. Irrinunciabili sono la Piazza del Duomo e la Basilica di Santa Croce con l’adiacente Palazzo dei Celestini. Ma non c’è che l’imbarazzo della scelta fra gli oltre settanta edifici storici sei-settecenteschi, il Castello di Carlo V e l’Anfiteatro Romano. Sempre a Lecce visita e pranzo presso la residenza privata della famigliaReale(proprietaria dell’aziendaVigneti Reale). Sin dall’inizio del XX secolo, il nome della famiglia Reale è legato alla cultura della terra e all’allevamento della vite, ma è solo nel Dopoguerra che matura la consapevolezza delle grandi potenzialità qualitative e commerciali dei vitigni tipici salentini come Negroamaro, Malvasia Nera e Primitivo. La storia recente dell’azienda racconta di una moderna realtà produttiva che segue tutte le fasi produttive, dalla coltivazione delle uve, in agro di Cellino San Marco, alla vinificazione e imbottigliamento che avvengono nella cantina situata a Novoli, a pochi chilometri dall’azienda agricola, in un complesso industriale completamente ristrutturato, mentre la maturazione e l’affinamento dei vini avvengono nella barricaia sotterranea. Arrivo a Locorotondo. Visita allaCantina Sociale di Locorotondo.Nel settembre 1932 alcuni agricoltori di Locorotondo decisero di unirsi in cooperativa, la prima in Puglia, dando vita alla Cantina Sociale di Locorotondo, cui va il merito di aver valorizzato il locale patrimonio viticolo fino al riconoscimento, nel 1969, dell’omonima Doc, grazie alla tenacia del presidente Giuseppe Petrelli, ancora oggi alla guida della cantina.Si pensi che la coltura della vite nella zona è testimoniata già nel lontano 1195 da antichi documenti storici. Piacevole la visita alla struttura, situata alle porte della città, tra filari di Bianco d’Alessano, Verdesca e Fiano, un imponente edificio, apprezzabile per l’elegante architettura ma anche per le moderne tecnologie che permettono all’azienda di mantenere sempre elevati standard qualitativi. Arrivo aOstunie visita della Città bianca.Di una bellezza ipnotica, grazie al suo biancore abbagliante, la città è circondata da orti terrazzati che seguono le linee tondeggianti delle tre colline su cui è abbarbicata. Di Ostuni si dice che sia un monumento che al suo interno ne cela molti altri. che crescono sui tronchi degli ulivi o tra le crepe dei muretti a secco. Cena presso il ristoranteOsteria Piazzetta Cattedrale.In questo raffinato ristorantino, all’ombra dell’imponente Cattedrale, la creatività di Marilea Santoro si concretizza nella realizzazione di piatti di grande piacevolezza e ricercatezza che nascono dal piacevole connubio di prodotti della terra e del vicino Adriatico. Rientro in masseria per il pernottamento Partenza degli ospiti dagli aeroporti di Bari – Brindisi Eventuale pranzo-buffet per gli ospiti in partenza nel pomeriggio