Un nuovo nato in casa Feudi di Guagnano
La sfida lanciata da questo vino è tutta racchiusa nel testo scritto sulla elegante etichetta: “Pietrafinita è il nome di questo straordinario Primitivo che rimane nella memoria sin dal primo assaggio, proprio come le pietrefinita, o pietre di confine, sono rimaste per secoli nello stesso posto in cui i nostri antenati le avevano collocate allo scopo di delimitare i confini delle loro vigne” . E in effetti, sin dal primo assaggio, con le sue inconfondibili note di amarena e liquirizia e un interminabile finale di cacao, risulta assai facile ricordarselo. E’ un vino ottenuto facendo appassire per trenta giorni i grappoli di primitivo raccolti manualmente da alberelli di 50/55 anni, con la stessa tecnica, cioè, utilizzata per il più famoso negroamaro della casa , il “Nero di Velluto”. Matura successivamente per dodici mesi in piccole botti di rovere e prima di essere messo in commercio affina per 6 mesi in bottiglia. Solo 6.600 bottiglie la produzione per ettaro di questo nuovo vino che, c’è da scommettere, già dalla prossima settimana farà parlare molto di sè.
