Lo chiamano il borgo dei “Fornelli Pronti” ed è uno tra i più belli d’Italia | Tappa fondamentale in Puglia: bellezza naturale, monumenti e cibo delizioso
Scopri cosa vedere a Cisternino: tra vicoli di calce, panorami mozzafiato sulla Valle d’Itria e la tradizione unica dei fornelli pronti.
Cisternino (Web) - MtvPuglia
Nel cuore pulsante della Puglia, sospeso su una collina che domina la Valle d’Itria, sorge Cisternino. Riconosciuto come uno dei “Borghi più belli d’Italia”, questo comune non è semplicemente una destinazione turistica, ma un’esperienza sensoriale avvolgente. A differenza di altre località note per singoli monumenti imponenti, la vera bellezza di Cisternino risiede nella sua architettura spontanea, nel candore accecante dei suoi vicoli e in un’atmosfera di autentica “slow life” che pervade ogni angolo. Per il visitatore che si appresta a scoprire questo gioiello, ecco una guida ragionata su cosa vedere e vivere.
Un labirinto di calce e architettura spontanea
Il primo impatto con il centro storico di Cisternino è quasi onirico. Il borgo antico è un dedalo inestricabile di stradine strette, archi, scalinate e balconi fioriti, dove il bianco della calce ricopre ogni superficie, creando un contrasto netto con l’azzurro del cielo pugliese. Questa struttura urbanistica, che ricorda quasi una casbah orientale, non è casuale ma frutto di una storia millenaria fatta di stratificazioni.
Passeggiando per le “chianche” (la tipica pavimentazione in pietra locale), il punto di riferimento principale è senza dubbio la Torre Grande. Eretta in epoca normanno-sveva, questa torre quadrangolare alta circa 17 metri fungeva da avamposto difensivo principale. Sulla sua sommità svetta una piccola statua di San Nicola, patrono della città. Poco distante, il cuore sociale del borgo batte in Piazza Vittorio Emanuele, dominata dalla Torre dell’Orologio. È qui che la comunità si ritrova, ed è da qui che conviene iniziare l’esplorazione, lasciandosi guidare dall’istinto attraverso i quartieri storici come “Bère Vecchie” (il borgo vecchio), dove l’architettura civile si manifesta nei palazzi nobiliari come il Palazzo del Governatore e Palazzo Vescovile, testimoni di un passato florido.
Il Belvedere e la spiritualità dell’arte sacra
Cisternino offre uno degli affacci più spettacolari dell’intera regione. Raggiungendo la Villa Comunale, ci si trova di fronte al celebre Belvedere. Da questa terrazza naturale, lo sguardo spazia libero sulla Valle d’Itria: un mosaico di terre rosse, muretti a secco, uliveti secolari e, naturalmente, i trulli che punteggiano la campagna fino all’orizzonte. È un panorama che cambia colore con il passare delle ore, offrendo il suo meglio al tramonto, quando la valle si tinge di sfumature dorate.
Sul fronte artistico e religioso, la tappa imprescindibile è la Chiesa Matrice di San Nicola, costruita nel XIV secolo su una preesistente chiesa paleocristiana (i cui resti sono visitabili nella cripta sottostante). L’esterno, austero e neoclassico, nasconde al suo interno tesori rinascimentali di inestimabile valore. Tra questi spicca la “Madonna con Bambino” (nota come Madonna del Cardellino), una scultura in pietra policroma del 1517 firmata da Stefano da Putignano, uno dei massimi esponenti della scultura rinascimentale pugliese. La chiesa rappresenta un perfetto esempio di come l’arte sacra in Puglia sappia coniugare devozione popolare e raffinatezza stilistica.
I Fornelli Pronti: un patrimonio gastronomico vivente
Non si può dire di aver visitato Cisternino senza aver sperimentato la sua tradizione più celebre: quella dei Fornelli Pronti. Non si tratta di semplici ristoranti, ma di macellerie che di sera si trasformano in osterie informali. La formula è unica e affonda le radici nella consuetudine locale: il cliente sceglie la carne direttamente al banco – tra cui le immancabili “bombette” (involtini di capocollo di maiale ripieni di formaggio canestrato) e gli “gnummareddi” (involtini di interiora) – che viene poi arrostita al momento nel forno a legna e servita al tavolo.
Questa tradizione trasforma i vicoli del centro storico in un ristorante diffuso, dove il profumo della carne alla brace si mescola all’aria fresca della sera. Cenare seduti su sedie di paglia lungo le stradine bianche non è solo un atto culinario, ma un rito sociale che permette di entrare in contatto con l’anima conviviale del luogo. È la conclusione perfetta di un itinerario a Cisternino: dopo aver nutrito gli occhi con la bellezza del borgo e della valle, si nutre il corpo con i sapori genuini di una terra che ha fatto dell’ospitalità la sua bandiera.
